Rifondazione: NO ALL’ESCAVAZIONE DI MONTE SAN GIORGIO AD ALBETTONE

20.02.2014 20:05
 

 

Posted on venerdì, febbraio 14, 2014
 

cava albettoneAntonella Zarantonello per il circolo di Rifondazione comunista di Lonigo e Basso Vicentino - Leggiamo che la regione Veneto ha dato l’autorizzazione per la cava del Monte San Giorgio ad Albettone nel Basso Vicentino, nel febbraio scorso l’iter di autorizzazione del nuovo progetto di escavazione nell’area del Monte San Giorgio ricadente nel Comune di Albettone, presentato dalla ditta Seb (società di escavazione berica), era stato sospeso a seguito del parere negativo del Corpo Forestale dello Stato, per l’eccessivo impatto sull’area boschiva, e della Soprintendenza ai beni ambientali, per la presenza di alcuni vincoli anche archeologici importanti.

Di conseguenza la Seb ha presentato una variante al piano di escavazione che prevede una riduzione dell’area di scavo (da 22 a 20 ettari) e dei metri cubi di materiale estraibile (da 4,2 a 3,8 milioni). A quanto pare il progetto ha ottenuto l’altro giorno il via libera nonostante le osservazioni e gli studi presentati da associazioni ambientaliste e l’interrogazione dei consiglieri Regionali Pitrangelo Pettenò della Sinistra veneta e Stefano Fracasso del PD.

Non ci stupiscono i pareri del sindaco Joe Formaggio, sui quotidiani di ieri, ormai sappiamo che da quella cava di sicuro c’è qualcosa che lo attrae e non pensiamo sia solo per restaurare dei monumenti di Albettone e salvare la pista da cross di Monte Covone. Si vede che Monte San Giorgio non è per egli importante, quanto il restauro del monumento in piazza; Si vede che si dimentica di essere stato eletto sindaco per il suo programma anticava;

Siamo preoccupati per la salute dei cittadini di Albettone che abitano in località san Giorgio e di tutto il Basso Vicentino, zona già compromessa gravemente dalla presenza di scorie di fonderia non trattate, sotto la Valdastico Sud e dai numerosi biodigestori presenti e in via di realizzazione. Troppi camion che circolano, troppe polveri nell’aria e ora anche un’ulteriore cava. Sappiamo e l’abbiamo già denunciato in un nostro scorso comunicato, che i buchi lasciati poi, vuoti sono appetibili per le ecomafie e alle ditte di movimentazione terra, indagate che operano nel Veneto. Non c’è da dormire tranquilli.

Confidiamo nella protesta dei cittadini di Albettone, alcuni dei quali hanno dato il loro voto a Formaggio, grazie al suo programma no cave; e confidiamo nei comitati dell’area e nel comitato no ecomafie, perché la cava non sia aperta.

Ci spieghi signor sindaco cosa bolle ad Albettone?

 

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