Tunnel sotto Monte Berico: alti costi, dubbiautilità

13.06.2014 11:42

Di Giulio
Todescan in www.nuovavicenza.it

Il percorso del tunnel sotto Monte Berico

Il percorso del tunnel sotto Monte Berico

 C'è una Grande Opera tutta vicentina che eternamente ritorna: il tunnel doppio sotto Monte Berico, con un buco per le auto e un altro per un canale di sfogo delle acque del fiume Retrone. Idea risalente agli anni Ottanta, pensata con l'intento di risolvere la strozzatura del traffico cittadino che si concentra in viale Risorgimento, ai piedi della collina che domina la città. Poi cavallo di battaglia di Claudio Cicero, assessore alla mobilità della giunta Hullweck negli anni Duemila, che pubblicò un bando per cercare partner privati che non si resentarono.


Nel 2006 la proposta fu inserita nel progetto del sistema delle tangenziali venete, project financing miliardario rimasto sulla carta in attesa di finanziamenti del Cipe (i promotori? Mantovani spa e Maltauro spa, oggi al centro delle inchieste su presunte tangenti Mose e Expo). Lo studio di ingegneri milanesi Pro Iter fece anche un progetto di massima (qui in pdf): il tunnel da viale Fusinato alla Riviera Berica sarebbe lungo 1.860 metri e il costo di massima stabilito dal Cipe - che aveva inserito l'opera tra quelle collaterali al Sistema tangenziali - era di «115 milioni di euro che rappresentano le
risorse pubbliche necessarie al fine di garantire l'equilibrio economico-finanziario del concessionario a cui verrà affidata la realizzazione e la gestione del tunnel», così affermava Proiter.
 Il tunnel risorge nel 2012 quando viene inserito nel Pum, in piano della mobilità approvato dalla giunta Variati, ed è sempre subordinato alle tangenziali venete.

Qualche giorno fa è stato infine ripresentato in allegato a tutt'altro progetto, quello della "Tav" (in realtà ferrovia ad Alta Capacità) da far passare nel "nodo" di Vicenza. Scelta già criticata dal comitato di Borgo Berga e che sarà illustrata venerdì 13 giugno alle 18 in Commissione territorio dallo stesso sindaco Variati.

Nel nuovo progetto, stilato dalla Camera di Commercio, il costo stimato del tunnel è di 74 milioni: in pratica dimezzato rispetto a quanto lo stesso Cipe aveva stimato pochi anni prima. Eppure il disegno non si discosta da quello: nelle tavole distribuite ai giornalisti si vede il tunnel entrare nella collina in viale Fusinato e uscire in Riviera Berica all'altezza dell'ex vivaio Pavan. L'innesco ovest sarebbe una rotatoria posta a nord del Retrone, dove ora ci sono i binari della stazione, rondò che unirebbe una nuova strada da ovest (che passerebbe sopra ai binari messi in trincea) e una bretella da
est. Quest'ultima è davvero complessa: partirebbe dall'incrocio sopra alla salita di Santa Libera, si dividerebbe da viale Fusinato superando il Retrone (con un nuovo ponte) per giungere alla rotatoria di accesso al tunnel.

Dunque per l'attacco ovest sono previsti due nuovi ponti sul fiume. 
Un terzo ponte è previsto anche all'uscita ovest: qui la strada sfocerebbe su via della Riviera Berica e, per non strozzare il traffico, è previsto un ponte sul Bacchiglione circa cento metri a sud di quello di viale dello Stadio, con una nuova strada di collegamento fra i due da costruire sui campi sulla riva est del fiume. In tutto tre nuovi ponti, oltre a un tunnel di quasi due chilometri: 74 milioni per tutto questo appare una sotto-stima molto ottimista.

Resta, al di là dei costi, la domanda vera: il tunnel sarebbe efficace? Su questo si può avanzare qualche dubbio. Probabilmente sarebbe molto comodo per chi deve spostarsi lungo la cirvonvallazione esterna da est a ovest e viceversa: insomma chi deve recarsi dai Ferrovieri a San Pio X si risparmierebbe il rallentamento di viale Risorgimento. Con un'avvertenza, che il tunnel sarebbe comunque una via più lunga rispetto all'attuale: correre più veloci ma fare più strada, il gioco varrebbe la candela?

Ma c'è un altro grosso limite. Un tunnel così non è allettante per chi percorre la circonvallazione interna, venendo da viale Milano, stazione e viale Venezia, e che a Santa Libera dovrebbe svoltare a destra sulla nuova bretella, percorrere qualche centinaio di metri, entrare in rotatoria e da lì nel tunnel. Insomma: dovrebbe tornare indietro per un buon tratto ad ovest per poi tornare verso est. Chi lo farebbe? Probabilmente chi dovesse andare in Riviera Berica, a sud verso Logare. Forse non chi deve recarsi a San Pio X: tirare dritto lungo viale Risorgimento e poi per Borgo Berga e il tribunale nuovo sarebbe senza dubbio la soluzione più comoda.



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