VALDASTICO SUD: RISCHIO FALDE INQUINATE LA REGIONE INTERVENGA ALLERTANDO I CITTADINI E PROVVEDENDO ALLA BONIFICA

31.10.2012 14:07

pubblicata 31/10/2012

CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO

NONA LEGISLATURA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA N.

VALDASTICO SUD: RISCHIO FALDE INQUINATE LA REGIONE INTERVENGA ALLERTANDO I CITTADINI E PROVVEDENDO ALLA BONIFICA

Presentata il ottobre 2012 dal consigliere Pietrangelo Pettenò

Premesso che

in questi giorni, siamo è stato reso noto il rapporto tecnico dell’ARPAV di Vicenza (riguardante la verifica delle acque meteoriche e delle scoline stradali lungo la A31Sud (Valdastico Sud). Nel rapporto si legge “I risultati delle misurazioni strumentali eseguite lungo il tracciato della costruenda Valdastico Sud evidenziano la presenza di punti d’acqua particolarmente alcalini” e infatti risultano in più punti Agugliaro pH 9,1 – Albettone da 9,2 a 10,8 – Montegalda 9,9 – Longare 9,3. Ben al di sopra dei limiti di legge pH 8,5-9 così come da D.Lgs. 152/06. Si legge inoltre, che per quanto attiene la causa delle alterazioni di pH risulta parzialmente plausibile che essa sia dovuta anche dai materiali (scorie di fonderia) in parte utilizzati per la realizzazione del sottofondo autostradale; infatti, nel rapporto è scritto, “l’ Unità Operativa, in data 16/06/2011 ha provveduto ad eseguire un campionamento di un carico di scorie di fonderia proveniente dall’Acciaieria di Beltrame di Vicenza. Il campione prelevato, sottoposto a test di cessione presso il laboratorio ARPAV …faceva rilevare un pH di 11,3. Oltre alle scorie di fonderia utilizzate per la costruzione del sottofondo stradale si ritiene plausibile che l’aumento di alcalinità delle acque stagnanti lungo il percorso autostradale, sia anche imputabile all’uso massiccio di calce quale stabilizzazione delle terre….” A tal fine l’ARPAV conclude “…constatata l’elevata alcalinità rilevata in alcuni accumuli d’acqua si ritiene opportuna l’emanazione di informazioni alla popolazione al fine di limitare l’accesso ai cantieri autostradali”.

considerato che

un’alcalinità così alta potrebbe influire sui prodotti coltivati nei terreni circostanti e quindi sulla catena alimentare, visto che questi potrebbero essere stati irrigati con l’acqua di quei fossati;

la stessa sicurezza delle falde intaccate a Lovolo di Albettone dal tragitto autostradale, potrebbero aver subito un pericoloso inquinamento ed essere state in qualche modo compromesse con conseguenze per la sicurezza alimentare e dei cittadini residenti

risulta inoltre

francamente preoccupante che nonostante le prescrizioni previste sul piano ambientale e della sicurezza, si sia proceduto alla realizzazione di un sottofondo che risulterebbe non a norma, si sia permesso che i lavori proseguissero, e l’apertura del primo tratto autostradale

chiede alla Giunta regionale

quali misure sono state assunte per informare i cittadini sui rischi per la loro salute e quali misure si intendono assumere con urgenza per provvedere alla bonifica dell’area compromessa

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