Vicenza allagata, come lottizzare e finire sott’acqua

05.02.2014 19:49
 
di Giulio Todescan da www.nuovavicenza.it

 

 
Foto 1 - Campedello

 

Foto 1 – Campedello

 

Vicenza lunedì 3 febbraio è stata per l’ennesima volta colpita dalle esondazioni di Retrone, Bacchiglione e Astichello. In alcune delle aree inondate o lambite dalle acque di fiumi e fossi sono previsti nuovi interventi edilizi, autorizzati dal Piano degli Interventi approvato nel 2013. A partire da strada di Ca’ Tosate, laterale di viale Riviera Berica: ad ovest della pista ciclabile e a sud della chiesa di Campedello è prevista una lottizzazione denominata “Pac 1”. Il 3 febbraio l’area appariva allagata da almeno mezzo metro di fango, come dimostra la foto 1.

 

 

Foto 2 - Strada Porciglia

 

Foto 2 – Strada Porciglia

 


Sempre in zona Riviera Berica, ma sul lato ovest, c’è il “Pac 2/3”, altra lottizzazione ma più ampia della precedente, che a nord confina con strada della Porciglia. Il 3 febbraio strada Porciglia era chiusa per allagamenti, e alcuni campi circostanti l’area interessata erano coperti dall’acqua. Nella foto 2, ripresa dal marciapiede della Riviera Berica guardando ad ovest, si ha una veduta generale dell’area.

 

 

 

 

 

Foto 3 - Strada Marosticana

 

Foto 3 – Strada Marosticana

 

Spostandosi a nord del centro storico, dove è esondato l’Astichello, si giunge in strada Marosticana, dove il P.I. prevede il trasloco della casa di cura Villa Berica. Il terreno oggi agricolo si trova a sud di un’area commerciale (Schiavotto e supermercato Crai) e a nord della palladiana villa Cricoli. La foto 3 è ripresa dal parcheggio del supermarket, guardando verso sud: a destra le luci della Marosticana, a sinistra le pertinenze della villa, al centro l’area agricola “minacciata” dalla piena del fiume.

 

 

 

 

Foto 4 - Via Carpaneda

 

Foto 4 – Via Carpaneda

 

Periferia nord-ovest, dove la roggia Dioma è uscita dagli argini. Dove via Carpaneda fa una curva a gomito verso ovest, dietro il cancello riprodotto nella foto 4, ci sono campi allagati. Quei terreni nel P.I. sono indicati con un segno tratteggiato blu-viola che indica “art. 56 – LPS non attuabile”. Cioè interventi edilizi «fino alla ristrutturazione senza demolizione», ma anche «interventi di nuova edificazione previsti in applicazione dell’articolo 61». Si tratta in pratica degli ex Bid, ovvero ampliamenti di caseggiati rurali per esigenze strettamente familiari.

 

 

Foto 5 - Zona industriale Vicenza ovest

 

Foto 5 – Zona industriale Vicenza ovest

 

Se si scende seguendo il percorso della Dioma si incontra la zona industriale ovest, che è finita in buona parte sott’acqua. La foto 5 mostra a titolo di esempio la sede del gruppo Maltauro, giusto a ridosso della Dioma, che è esondata allagandone il parcheggio. Tutti i capannoni e uffici di via dell’Industria, di lì verso est, sono indicati dal Piano come D11. Cioè vi si autorizzano «nuovi insediamenti di tipo terziario e commerciale integrati con una forte dotazione di aree e attrezzature pubbliche». I capannoni potranno insomma diventare uffici e centri commerciali. Correttamente, il Piano prevede «la realizzazione di un ambito a verde che costituisca un corridoio ambientale lungo il corso della Dioma», anche con «percorsi ciclo-pedonali».

 

Foto 6 - Via Maganza

 

Foto 6 – Via Maganza

 

Infine ai Ferrovieri si incontra il fiume Retrone, che nel punto di intersezione con il ponte di via Maganza è stato contenuto ieri con il rialzo degli argini tramite sacchi di sabbia. Ad est del corso d’acqua i fossi delle campagne di Gogna hanno accumulato acqua andando a formare un laghetto, come documenta la foto 6. Proprio sulla riva di quel laghetto, fra il Retrone e strada di Gogna, sul lato sud di via Maganza, un ampio quadrilatero oggi agricolo è destinato nel P.I. a “servizi a supporto della viabilità esistente” (art. 44). Che poi sarebbero «parcheggi, stazioni di rifornimento carburanti, officine, autolavaggi, noleggio veicoli e complementari a servizio della persona come attività turistico ricettivo, esercizi di vicinato, edicole e pubblici esercizi».

 

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